La Classica di primavera sulle rampe verso la Cima di Medeglia nel giorno degli “Historic Vehicle Days”

17 veicoli hanno risposto al richiamo dell’inossidabile organizzatore per una classica di inizio stagione che non imponeva estenuanti trasferte su asfalto (e qui parlo da copilota di Haflinger). Ritrovo di buon’ora sul Moscendro, luogo dove la placca africana incontra quella europea e, di conseguenza, luogo di separazione dell’Africa dal Polo: da qui la spiegazione delle enormi differenze tra le due popolazioni aborigene. La meteo prometteva una giornata estiva ma, per dirla con Paolo Conte, il sole era un lampo giallo al parabrise (1975). E l’aria frizzante è stata compagnia durevole per haflingeristi e jeepaioli. Una dovuta info a pinzgaueriani e pucheristi ben chiusi nelle loro cabine e magari con un filo di riscaldamento acceso e poi via! Lasciato Robasacco alle nostre spalle, senza esser stati depredati dalla popolazione locale che nei tempi passati appoggiava logisticamente predoni e banditi che taglieggiavano e derubavano i viandanti sulla via del Ceneri, con agiosa e facile carrareccia, eredità militare della Prima guerra, ci siamo portati al Punto 1050, accesso alla ben più gustosa tratta che conduce in prossimità della Cima di Medeglia, che presenta un fondo talora scolpito in viva roccia, talora di notevole ripidità: questa particolarità, unita ai rivoli, ha dato un senso all’inserimento delle ridotte e delle trazioni. Con gli occhi pieni di lacrime per la nostalgia mi è tornato in mente che questa è stata la prima tratta che ho percorso col mio Haflinger (anno 2007) in compagnia del Gruppo: con perfida crudeltà la nostra memoria storica, Vittorio, mi ha ricordato la pietosa figura del cavallino austriaco che non era riuscito a superare l’erta con le proprie forze, dimostrandosi un bolso ronzino tanto da dover esser rimorchiato fin sulla cima. A mia giustificazione postuma – ma dovuta – dirò che il proprietario precedente aveva smontato il carburatore e reinserito l’ago di dosaggio con la punta in alto! Chiusa questa parentesi personale, non richiesta, che vi ho appioppato tanto per, torniamo all’aperitivo maschio e montano, ma tanto gradito, causa di non pochi danni tra i colesterinici del Gruppo, consumato con robusto appetito stimolato dalla panoramica ascesa alla Croce. Divertente discesa sull’Alpe di Grüm con i suoi cannoni e poi, prestando orecchio agli impellenti richiami gastrici, giù fino ad Isone per essere coccolati da una Lady Chef (la gentile Vanessa del Ristorante Camoghè, ndr) che con un menu gourmet ci ha fatto rientrare nella civiltà.

Giancarlo 2019


Autocolonna
17 veicoli (1 Haflinger 700AP, 3 Pinz 710M, 4 Puch 230GE, 3 Jeep Willys MB, 2 Jeep Kaiser CJ5, 1 Ford GPW, 1 Jeep Willys M38A1, 1 M151A2 Mutt, 1 Land Rover)

Partecipanti
31

2 pensieri riguardo “La Classica di primavera sulle rampe verso la Cima di Medeglia nel giorno degli “Historic Vehicle Days””

  1. È stata una gita veramente riuscita! Alcuni passaggi erano molto impegnativi. Il pranzo molto buono e l’organizzazione come sempre perfetta.
    Bravi!
    Ci vediamo alla prossima uscita
    Urs, Sonia e Nala

  2. Concordo pienamente al commento di Urs, in più vorrei aggiungere un complimento a Giancarlo per l`articolo scritto in merito alla passeggiata, fortissimo !!

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