Un partecipante ci ha gentilmente inviato queste interessanti annotazioni.
Sicuramente le uscite di HafliPinz Ti, indipendentemente dalla meta scelta, sono sempre improntate all’allegria e alla cordialità; se il traguardo è rappresentato dalla splendida plaga di Bosco Gurin, complice una delle finora poche, vere giornate estive, allora l’escursione è da catalogare tra le indimenticabili.
L’artefice principale di questo successo è senza dubbio l’amico Marco Della Pietra o meglio Zumstein come amerebbe essere nominato, originario del posto che, con la straordinaria e benevola concessione del Patriziato di Bosco Gurin (rappresentato in questa giornata dal signor Simon Della Pietra) ci ha fatto conoscere la storia e la cultura di questo villaggio che, come buona parte dei villaggi di montagna, ha un trascorso di vita dura e ingrata nella perenne lotta con l’asprezza del terreno e l’inclemenza degli elementi. Avversità che non hanno scoraggiato gli abitanti del posto, discendenti dei colonizzatori Walser che, anzi, hanno fatto di questo villaggio discosto dalle principali arterie del Cantone, uno dei più ambìti centri turistici estivi e invernali.
Già strada facendo (eravamo una trentina di partecipanti a bordo di 14 veicoli storici) abbiamo potuto ammirare, con un senso di rispetto, l’operosità di questi montanari che con i terrazzamenti hanno vinto l’erto pendio sopra Linescio allo scopo di guadagnare qualche metro di terreno produttivo.
Quali amatori del fuoristrada, come si addice ai membri del nostro Gruppo, sempre per gentile autorizzazione del Patriziato, abbiamo avuto l’opportunità di percorrere circa 6 km di strada veramente sterrata fino a raggiungere il Grossalp dove la nostra impagabile guida ci ha illustrato la toponomastica dell’incantevole panorama a 1’907 m s/m .
Ben pasciuti di cultura ci siamo recati alla Capanna Grossalp per un nutrimento più prosaico, ma non meno abbondante sotto forma di un ricco aperitivo preparato con cura dalla gentile signora Liliana, seguito da un’ottima grigliata.
La discesa ci ha dato l’impressione di vedere una zoomata del paese in avvicinamento. Giunti sul posto alcuni partecipanti hanno visitato il Museo etnografico Walser nel quale “gli oggetti e le testimonianze raccolte permettono di immaginare le modeste, ma dignitose condizioni di vita degli antenati del luogo” mentre altri hanno preferito bersi una birretta.
Una giornata veramente riuscita ed un sentito grazie agli organizzatori!