All’Alpe delle Lagonce, in un turbine di Storia, Tecnica e Geografia

In occasione della “notturna” dell’ottobre 2024, avevamo percorso quella parte della Linea difensiva che dai Monti di Medeglia porta al Mattro e poi a Cima di Dentro.
Sabato 19 luglio scorso abbiamo percorso anche il “fronte occidentale” di questa Linea che trova il suo “caposaldo” nella postazione d’artiglieria (risalente all’anno 1914) che si trova all’Alpe delle Lagonce. Per la sua costruzione ed il suo approvvigionamento occorreva una strada-mulattiera e questa, per ragioni strategiche, fu costruita sul lato nord del crinale montuoso. Una scelta tecnicamente impegnativa a causa del terreno roccioso, ripido e scosceso: un passaggio “scolpito nella roccia” scriveva Giancarlo nel suo commento all’uscita del 2019.
Ecco perché, dal punto di vista tecnico, su questo tratto abbiamo potuto e dovuto rispolverare le nostre conoscenze inerenti le 4 trazioni, le marce ridotte e la manipolazione del “gas a mano”. Giunti all’Alpe delle Lagonce, la presentazione di alcune fotografie storiche da parte del sottoscritto permetteva di meglio contestualizzare le due postazioni per i cannoni da 120 mm. Queste “bocche da fuoco”, adeguatamente brandeggiate su di un “ventaglio” di 180°, potevano colpire fino al Dosso di Taverne eventuali attacchi nemici da Sud e, a Ovest/Nord-Ovest, attacchi nemici sul Piano, tra Magadino e Gordola.
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Si va all’Alpe delle Lagonce – Sab, 19.07.2025

Siete pronti per la prossima uscita? Ci siamo quasi! Ci attende un’escursione dal percorso molto interessante (con un tratto hard di circa 250m per buongustai del fuori strada), vedute panoramiche eccezionali, la postazione fissa di artiglieria del 1914 e molto altro. A presto!

Termine iscrizioni: lunedì, 14 luglio 2025
Contatto: Vittorio (079 621 56 03 – mor41@bluemail.ch)


Abbiamo inoltre il piacere di informarvi che i prossimi 26 e 27 luglio siamo stati ufficialmente invitati a Clivio dove avrà luogo il “7. Ivantus Military Fest”. In questa locandina trovate tutte le informazioni, il programma dettagliato e le modalità di iscrizione a questo evento.

La Classica di primavera sulle rampe verso la Cima di Medeglia nel giorno degli “Historic Vehicle Days”

17 veicoli hanno risposto al richiamo dell’inossidabile organizzatore per una classica di inizio stagione che non imponeva estenuanti trasferte su asfalto (e qui parlo da copilota di Haflinger). Ritrovo di buon’ora sul Moscendro, luogo dove la placca africana incontra quella europea e, di conseguenza, luogo di separazione dell’Africa dal Polo: da qui la spiegazione delle enormi differenze tra le due popolazioni aborigene. La meteo prometteva una giornata estiva ma, per dirla con Paolo Conte, il sole era un lampo giallo al parabrise (1975). E l’aria frizzante è stata compagnia durevole per haflingeristi e jeepaioli. Una dovuta info a pinzgaueriani e pucheristi ben chiusi nelle loro cabine e magari con un filo di riscaldamento acceso e poi via! Lasciato Robasacco alle nostre spalle, senza esser stati depredati dalla popolazione locale che nei tempi passati appoggiava logisticamente predoni e banditi che taglieggiavano e derubavano i viandanti sulla via del Ceneri, con agiosa e facile carrareccia, eredità militare della Prima guerra, ci siamo portati al Punto 1050, accesso alla ben più gustosa tratta che conduce in prossimità della Cima di Medeglia, che presenta un fondo talora scolpito in viva roccia, talora di notevole ripidità: Leggi tutto “La Classica di primavera sulle rampe verso la Cima di Medeglia nel giorno degli “Historic Vehicle Days””

Con la Classica si riaccendono i motori – Sab, 27.04.2019

Abbiamo aperto le iscrizioni alla nostra Classica di primavera che si terrà il prossimo 27 aprile e che avrà quale meta la regione attorno alla Cima di Medeglia. Questa prima uscita dell’anno avrà una particolarità: si svolgerà infatti nell’ambito degli “Historic Vehicle Days” proposti dalla SHVF. I dettagli dell’escursione sono visionabili sulla locandina, mentre sulla carta topografica è possibile vedere il tragitto della medesima.

Termine iscrizioni: sabato, 20 aprile 2019
Contatto: Vittorio (079 621 56 03 – mor41@bluemail.ch)


L’escursione alla Cima di Medeglia

Metti una tranquilla domenica di fine primavera lungo strade, sterrati e sentieri naturalistici tra la Cima di Medeglia, l’Alpe di Grüm con le vecchie postazioni di artiglieria (opere costruite alla fine dalla I Guerra mondiale) e l’Alpe-Ristoro Murecc.
Una passeggiata lunga alcuni chilometri e caratterizzata da vedute panoramiche mozzafiato sulle nostre bellissime regioni.
Persone che chiacchierano, spensierate, sedute ai tavoli dell’Alpe-Ristoro Murecc mentre consumano squisite delicatezze, tutte nostrane, preparate dai simpatici proprietari Onorina e Domenico.

Metti un altro record numerico (o di poco mancato) che si è fatto registrare: domenica la colonna di HafliPinz TI era infatti formata da 15 veicoli (4 Haflinger, 5 Pinzgauer, 1 Puch, 4 Jeep e 1 Dodge) con 36 partecipanti che si sono ampiamente, e in diversi modi, divertiti.
Spiegazione? Beh, semplicemente per il fatto che è stata una giornata splendida unita a un’azzeccata scelta di luoghi e di percorsi ed agevolata dal sempre ottimo lavoro organizzativo.

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Commenti brevi all’uscita alla Cima di Medeglia e al Raduno di Forte Mondascia

Uscita alla Cima di Medeglia

All’appuntamento di sabato, 1. settembre, sul Monte Ceneri erano presenti 11 automezzi con i loro proprietari e i graditi ospiti. Dopo i saluti e le raccomandazioni di rito la colonna si è mossa in direzione di Robasacco e poi su verso il P.to 1’050 m e la Cima di Medeglia percorrendo la vecchia strada militare costruita alla fine della I Guerra mondiale: un percorso sterrato molto bello con l’ultimo tratto, quello che porta ai “pratoni” della Cima di Medeglia, ripido, accidentato, ricoperto dalla viva roccia che emerge sulla via. E qui, mentre le molle e le balestre dei nostri beneamati automezzi si sgranchivano, i conducenti si divertivano alla guida controllando volante e marce e inserendo, qua e là, trazioni e blocchi.

Sulla Cima, dopo aver ammirato il panorama a 360° che si stagliava sotto occhi meravigliati, la pausa per l’aperitivo permetteva ai partecipanti di far spazio a considerazioni geografiche, storiche, naturalistiche e, ovviamente, a quelle di carattere tecnico.

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