Correva l’anno 1581, l’Haflinger (razza equina) non esisteva nemmeno nelle menti dei signori locali. Tantomeno il veicolo Steyr Puch Haflinger 700 AP. Analogamente non esisteva la razza bovina Pinzgauer e conseguentemente la “famiglia” dei veicoli Pinzgauer, dal 710 M via, come pure veicoli tipo Jeep o Puch 230 G. Esistevano però già i muli, probabilmente sul dorso dei quali il Cardinal Carlo Borromeo, nell’ambito delle impegnative visite pastorali, si trovò a percorrere anche il cammino della Val Piora, nel suo passaggio da Altanca in Leventina, attraverso il Passo dell’Uomo ed il Lucomagno, fino all’Abbazia di Disentis.
Il Cardinale, nelle sue visite volte a far applicare la Controriforma decisa dal Concilio di Trento, non si risparmiava nell'”arrampicarsi” su per le valli alpine del Ticino. Fatto sta che, giunto nella zona dell’Alpe Piora, si dice che sia stato avvicinato dagli alpigiani. Essi gli chiesero di intercedere presso l’Altissimo affinché cessasse un’epidemia decimante i bovini dell’alpe.
San Carlo si raccolse in preghiera e, in seguito, l’epidemia cessò. In segno di gratitudine, nel 1618 a 8 anni dalla canonizzazione, fu edificato in Piora l’Oratorio a lui dedicato. Più tardi, nel 1851 (nell’ambito dell’Incameramento dei beni ecclesiastici da parte della Repubblica e Stato del Canton Ticino) “… l’Assemblea dei Boggesi decise a grande maggioranza che i beni della Chiesa di San Carlo, in Piora, d’ora in avanti siano aggregati ed amministrati in tutto e per tutto dagli stessi Boggesi di Piora…” (da: A. Dolfini, L’Oratorio di San Carlo; in ‘Il Corriere di Quinto’, Ed. Dazzi.ch). Vennero poi eseguite diverse migliorie finché, nel 1982, Renata Mottini prese l’iniziativa di procedere ad un sostanziale restauro. Così si fece, raccogliendo contributi e materiale “sponsorizzato” ed introducendo la Festa dell’Alpe (ogni penultima domenica di luglio) i cui utili sono destinati alla manutenzione dell’Oratorio.
D’accordo, ma la relazione con HafliPinz Ti e l’uscita di sabato 16 settembre? C’è, in quanto l’uscita vede i nostri “muli meccanici” – Jeep, Puch e Alfa Matta – sfilare davanti all’Oratorio di San Carlo (magari persino per una benedizione).
Il tutto inizia col ritrovo alle 08h20 presso il posteggio “Alla Botte” di Pollegio. Nonostante una meteo incerta, nel Sopraceneri le strade sono asciutte. Quindi, tra i venti partecipanti, più quattro entusiasti ragazzi, si vedono calorose strette di mano e sorrisi d’intesa in vista della trasferta secondo la “nostra filosofia” per cui il viaggio è la meta. E non sono mancate le parole di benvenuto all’amico Nathan, new entry nel nostro Club, con il suo bel Jeep Willys CJ5. Poi l’autocolonna si muove e, con il loro gracchiare, le radioline di testa e di coda del convoy verificano che non ci siano contrattempi.
Su per Biaschina e Piottino e dopo Piotta a destra a scavalcar l’autostrada, salendo per Altanca ad inforcar la strada che, dal 1967, permette l’accesso veicolare al Ritom. Usciti dal fitto bosco alla stazione d’arrivo della funicolare, percorriamo la storica stradina che dal 1920 conduce da lì alla diga e poi dentro sulla sterrata lungo il lago fino a Cadagno.
Passiamo presso l’Oratorio dove, grazie all’intercessione dell’amico Adriano, possiamo visitare anche l’interno dello stesso, lasciandoci sorprendere da come la gentilezza dell’arte sappia raggiungere anche i luoghi più rustici e sperduti dell’alta montagna. Qualche parola ed un paio di immagini fornite dal sottoscritto permettono di contestualizzare l’Oggetto. Quindi avanti fino al Corte Carorescio per il conviviale momento dell’HafliPinzAperitivo. Mentre lo staff coordinato da Giuliano imbandisce la tavola, Adriano, tra un passaggio di nube e l’altro – e qualche battibecco tra cani – ci parla del Pizzo Colombe e dei “Campanitt”. Poi però l’aria si fa “frizzante” e così scendiamo a rifugiarci in Capanna Cadagno dove ci stanno aspettando per servirci calorosamente una gustosa polenta con, a scelta, spezzatino di cinghiale, formaggio Piora, uovo al tegame o latte. Un piacevole momento conviviale a cui segue il rientro e l’arrivederci ai prossimi appuntamenti.
Carlo
Autocolonna
7 mezzi (3 Puch 230GE, 2 Jeep Willys MB; 1 Jeep Willys CJ; 1 Alfa Romeo AR51) + 3 veicoli privati (detentori di Haflinger e Jeep)
Partecipanti
24