È quel che si son detti gli equipaggi partecipanti all’uscita organizzata da HafliPinz Ti il 23 luglio scorso. In effetti la tenacia era decisamente richiesta per giungere fin lassù, nella straordinaria posizione, solitamente panoramica, che è quella del R.C.C. (Rifugio Croce di Campo). Tenacia in primo luogo nel seguire l’itinerario in quell’andirivieni, intricato dedalo, di strade e vallette in cui è facile perdersi, che da Porlezza sale fino ad aprirsi, oltre il margine superiore del bosco dopo Tecchio, come veduta di ampio respiro dalle lombarde Grigne alla riva piemontese del Lago Maggiore, nei pressi di Stresa. Tenacia, in secondo luogo, nel perseguire l’obiettivo dell’uscita al R.C.C., proposta già l’anno scorso, ma poi rinviata ed anche quest’anno a rischio annullamento per un’imprevista “birichinata meteorologica” che alle 5 del mattino ha scatenato un acquazzone. Ma, al ritrovo delle 8 e 30 non pioveva più ed i nostri “virtuosi tenaci”, dopo l’opportuno rapporto di Vittorio, sono partiti sfidando alcune nuvole appiccicate al pendio delle montagne. Poi il sole iniziava a giocare a nascondino con altre nuvole, ma la “meteo” del Gruppo era decisamente solare. Così, in un dentro e fuori vallette, della strada, ci si è “inerpicati” (grazie alle 4 trazioni ed alle ridotte) lungo il frutto di un’altra tenacia che è stata quella del General Cadorna e dei suoi ingegneri nel progettare, all’inizio del 1900, quella notevole rete di vie carrozzabili in quota che prende appunto il nome di Linea Cadorna. Fortunatamente non è mai servita alla guerra, ma diede, allora, lavoro a centinaia di uomini e donne sostegno di famiglia e oggidì ci ha reso possibile salire fin lassù. Il cielo non si è schiarito completamente… fino al momento del rientro, ma abbastanza per intravvedere sui ripidi pendii, sparsi come i “branchi di pecore pascenti” di manzoniana memoria, villaggi ed agglomerati curati, a testimonianza dell’operosità di questa gente di montagna.
L’operosità l’abbiamo ritrovata anche nel ricco e variato aperitivo che il gerente ci ha calorosamente fornito sul piazzale antistante il Rifugio. Quattro chiacchiere all’aria fina e poi, all’interno, le gambe sotto una bella tavolata unica. Un pranzo con un servizio accurato che abbiamo apprezzato.
Dopo l’agape il rientro lungo la tortuosa strada, “appiccicata al pendio” della Val Rezzo, scendendo da Buggiolo per Vesetto, Corrido, Porlezza ed il Confine di Stato,
Grazie HafliPinz Ti per lo scambio di tenacia e arrivederci alla prossima del 19 agosto con Visita al Forte Olimpio di Magadino.
Carlo
Autocolonna
5 veicoli (1 Haflinger 700AP, 1 Puch 230GE, 1 Jeep Willys MB, 1 Jeep Willys CJ 3B, 1 Opel Frontera)
Partecipanti
12