Notturno per HafliPinz Ti, ma stavolta Chopin non c’entra!

Tintinnar di campanelli sulla “ramina” e la Finanza che grida: “Alt!” e “Molla!”.
Ormai è storia di confine passata. Sul Passo del San Lucio è rimasto solo qualche cippo di confine, da evitare con cura perché potrebbe lasciare il segno sulle ruote dei nostri mezzi.
10 veicoli e 22 partecipanti si sono ritrovati all’abituale posteggio nei pressi della Resega, nonostante la meteo sembrasse (ancora una volta) accanirsi contro HafliPinz Ti. Un caloroso saluto ed i convenevoli per poi formare il convoy che si è mosso in direzione dell’Alta Valcolla. Un cielo imbronciato ci accompagnava. Raggiunto l’imbocco della ex pista di fondo, il contesto si è fatto “pastoso” per diversi aspetti: dapprima la strada, da lì sterrata e coperta di foglie, per cui si consigliava l’inserimento delle quattro trazioni e l’attenzione al fondo scivoloso; poi il bosco, con gli alberi i cui rami si protendevano quasi a lambire la carreggiata. I fari dei veicoli ad illuminare la scena squarciando il buio, il tutto a creare una leggera atmosfera di “suspence”. A romperla, le barriere abbassate, per cui i nostri responsabili dovevano correre avanti e indietro lungo la colonna per aprirle e chiuderle dopo il passaggio.
Come se non bastasse, in avvicinamento al Passo, Giove Pluvio ha voluto mostrarci le sue capacità “idrosanitarie”. Così, giunti ai 1540 m.s.l.m. del grande prato antistante la chiesa dove abbiamo posteggiato, la pioggia ci ha inzuppato i vestiti. Fortunatamente, entrati nel rifugio soprastante, un bel focolare, un ambiente caloroso e un buon aperitivo ci hanno rinfrancati. A seguire, una gustosa cena a base di polenta e coniglio, cucinata accuratamente, servita puntualmente e con piatti abbondanti.
Il presidente Angelo ha quindi testimoniato l’orgoglio di HafliPinz Ti agli amici Marco e Mauro per le distinzioni da loro ottenute in occasione del raduno di settembre a Mondascia.
Il coordinatore Vittorio ha poi orientato circa le ricognizioni eseguite in ottica Programma 2023. Questo programma verrà illustrato e consegnato ai soci in occasione del prossimo pranzo di chiusura d’attività stagionale.
La cena è quindi stata un’altra calorosa occasione per lo scambio di esperienze e per allacciare nuovi contatti (erano presenti anche diversi nostri ospiti).
Al rientro, le barriere sulla carrareccia “hanno fatto qualche capriccio”. Un sentito grazie, quindi, agli amici che, impavidi sotto l’acquazzone, si sono fatti in quattro per ovviare a questo e agli altri contrattempi incontrati sul percorso.
Infine, per quanto riguarda lo spiacevole episodio della sparizione dell’ombrello, occorso all’amico ed attivo collaboratore Adriano, forse avevamo sottovalutato il detto locale: “ladre e bosarde, ma giuste”… comunque speriamo che nel frattempo l’ombrello sia ricomparso!

Carlo

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