Sulle tracce della linea difensiva del Gesero

Punto strategico durante le due Guerre mondiali (aspetto storico-culturale), panorama mozzafiato su Alpi, Prealpi e Locarnese (aspetto ricreativo)

“Cogli il momento!” – Lo diceva un filosofo dell’antichità; così è stato. In un momento in cui le contrarietà sembrano accavallarsi anche HafliPinz Ti ha dovuto, per la seconda volta in questa stagione, reinventarsi. Dopo il rinvio dell’uscita in Val di Carassino (per regioni di transitabilità), che Vittorio ha saputo opportunamente sostituire con la trasferta al Passo San Lucio, la successiva uscita all’Alp Stabveder (Val Calanca) sembrava cosa acquisita. Purtroppo, per motivi indipendenti dalla nostra volontà, il programma è andato “con le gambe all’aria”. I tempi erano ormai stretti, però un colpo di fortuna era nell’aria e, ancora una volta, Vittorio ha saputo coglierlo rispolverando un progetto in “stand by” da alcuni anni: risalire, cioè, la Valle di Arbedo su, su fino a toccare la quota 2002 della località Biscia, ai piedi del Corno del Gesero-Cima delle Cicogne. Detto fatto, il programma è stato allestito, pubblicato sul sito e inviato agli associati. Leggi tutto “Sulle tracce della linea difensiva del Gesero”

Il commento alla nostra classica di primavera

“… Scusate: è passato anche di qui l’anno 2020?”
“… Forse, ma che caratteristiche aveva?”

Questo potrebbe essere un dialogo estratto dalla pièce teatrale in cui ci è parso di essere coinvolti nella nostra uscita… “della rinascita”, dopo i “domiciliari” a seguito del lockdown.
Sul perché di questa domanda-risposta tornerò più avanti. Andiamo con ordine.
Dapprima: 12 i mezzi e 26 gli impavidi partecipanti, di cui quattro giovanotti ed un pargolo di 6 mesi!
E ora all’itinerario: dopo un circuito sulle due sponde della Valle di Muggio, da Obino, imboccata la carrareccia in acciottolato (in dialetto: risciada) di notevole fattura, nel bosco sul crinale che conduce al Generoso è stato un avvicendarsi di emozioni. Dapprima, l’improvviso affacciarci sul “balcone” dell’Alpe Caviano, con una splendida veduta a 150 gradi, spaziante dalle pendici del San Giorgio alla Pianura Padana. Quindi, proseguendo nel bosco e passando per le belle radure del Dosso dell’Ora e della Balduana, si è giunti ai poggi di Pianspessa.
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In ricordo di Mirto

L’amico Tiziano Klein ha pubblicato sul sito dei VAL – Video Autori Lamone, del quale è Presidente, un bel video in ricordo del nostro carissimo Pres Mirto, il quale è stato a sua volta socio VAL.

Si tratta di un collage di immagini che riprendono alcuni momenti lieti della vita di Mirto e ne testimoniano i molteplici interessi.

Un sentito grazie a Tiziano per questo suo toccante tributo.

Estratto dal video (cliccare per visualizzarlo)

Agape di chiusura, stagione HafliPinz Ti 2019

“La nebbia agli irti colli”… piovendo abbondantemente… “sale”… e sotto il monte Rosone urlano e biancheggiano Cassarate e Franscinone.
Ciononostante, all’interno del Grotto del Faggio, in quel di Madonna d’Arla, gli impavidi cavalieri e dame di HafliPinz Ti (sono 24 i commensali) all’aperitivo brindano ad un’appagante stagione sociale, che ci ha portato su e giù per belle e intriganti sterrate e strade del Ticino e della Regione Insubrica.
Prima “da met i gamb sota al tavul”, Vittorio, dopo aver riassunto i messaggi di saluto ed augurio dei vari soci impossibilitati a partecipare, ha informato al riguardo delle attività della prossima stagione, distribuendo il Programma in versione cartacea.
Inoltre, ha voluto significare, a nome del Club, la riconoscenza ad alcuni soci e collaboratori che, col loro impegno straordinario, hanno dato lustro all’attività sociale.
Da tutti è stata apprezzata la presenza fisica del Presidente Mirto che, nonostante qualche acciacco, non ha rinunciato a quest’appuntamento.
Occorre anche dire che è mancata la presenza del nostro “corista” Fausto, ma le immagini teletrasmesse del suo, quasi contemporaneo, bel concerto con i Cantori delle Cime al LAC lo hanno sicuramente “riabilitato”.
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La notturna dei tre lustri sulle alture del Luganese

Nell’immagine: Puch 230 GE in un guado lungo il Franscinone in piena

“3 LUSTRI PER NOI”: da quel valente matematico e profondo conoscitore della lingua che sono ho dedotto che ciò che bolle in pentola deve avere attinenza con il numero 15. Visto che sotto il nostro logo sta scritto “Since 2004”, fatti i due conti della serva, anche se mi rifiuto di capire l’astruso anglicismo che ci viene propinato, arrivo alla conclusione che sono 15 anni che solchiamo sentieri e carrarecce con i nostri mezzi grigioverdi.
Due Hafli, due Pinz, due Jeep e due Puch e la colonna è fatta.
Si parte, si è sicuri di sapere dove si va, si escludono sorprese, ma non è così!
Sosta inattesa a Madonna d’Arla per il classico apero e qui Vittorio ci apre le porte dell’avito rustico di famiglia dove, tra il nostro triste grigioverde, spicca il luminoso bianco di una Margherita che ci attende con le consuete leccornie ed uno scoppiettante fuocherello a sollazzo dei nostri retrotreni termicamente già messi alla prova. Leggi tutto “La notturna dei tre lustri sulle alture del Luganese”

HafliPinz Ti e… le “tasche del Ticino”

… nelle nostre tasche occorre andare con le proprie mani per tastarne il contenuto!
Questo, metaforicamente, HafliPinz Ti fa con il nostro bel Ticino, scovandone angoli spesso remoti (come facciamo talvolta con le tasche dei nostri vestiti) e proponendone la conoscenza a soci e a simpatizzanti. È il caso del Monte Cortone, che si tiene pudicamente nascosto, ma che, al tenace curioso, sa svelare le sue bellezze.
Così è stato sabato 17 agosto. Al Monte Ceneri, alle 08h30, i Cavalieri (coi loro equipaggi) sono 24 mentre i Destrieri sono (“noblesse oblige”, per anzianità) 2 Jeep, 3 Pinz, 3 Puch e – infine, ma non ultimo – il glorioso Haflinger degli amici vallesani, che non hanno mancano di portarci le gustose albicocche di produzione locale (si aggiungeranno poi al convoy altri amici del Bellinzonese e del Locarnese, a Ponte Brolla e a Moghegno). Leggi tutto “HafliPinz Ti e… le “tasche del Ticino””

La Classica di primavera sulle rampe verso la Cima di Medeglia nel giorno degli “Historic Vehicle Days”

17 veicoli hanno risposto al richiamo dell’inossidabile organizzatore per una classica di inizio stagione che non imponeva estenuanti trasferte su asfalto (e qui parlo da copilota di Haflinger). Ritrovo di buon’ora sul Moscendro, luogo dove la placca africana incontra quella europea e, di conseguenza, luogo di separazione dell’Africa dal Polo: da qui la spiegazione delle enormi differenze tra le due popolazioni aborigene. La meteo prometteva una giornata estiva ma, per dirla con Paolo Conte, il sole era un lampo giallo al parabrise (1975). E l’aria frizzante è stata compagnia durevole per haflingeristi e jeepaioli. Una dovuta info a pinzgaueriani e pucheristi ben chiusi nelle loro cabine e magari con un filo di riscaldamento acceso e poi via! Lasciato Robasacco alle nostre spalle, senza esser stati depredati dalla popolazione locale che nei tempi passati appoggiava logisticamente predoni e banditi che taglieggiavano e derubavano i viandanti sulla via del Ceneri, con agiosa e facile carrareccia, eredità militare della Prima guerra, ci siamo portati al Punto 1050, accesso alla ben più gustosa tratta che conduce in prossimità della Cima di Medeglia, che presenta un fondo talora scolpito in viva roccia, talora di notevole ripidità: Leggi tutto “La Classica di primavera sulle rampe verso la Cima di Medeglia nel giorno degli “Historic Vehicle Days””

Uscita sotto le stelle: Alpe della Bolla (*) sopra Cadro

Dopo la pubblica lavata di testa da parte del nostro capo per aver paragonato l’ultima uscita d’apertura ad un cibo quotidiano brodoso (che oggi in onore dei nostri jeeppisti TI/USA chiamerei “bread & brö”) mai più oserò ledere l’onore degli organizzatori alludendo a ripetizioni, a dei déjà-vu.
Al breefing, sentito applauso di sostegno al nostro presidente Mirto reduce da una revisione all’impianto idrico presso l’EOC, coronata da successo.
Partenza in ben assortito convoy (tre Pinz, due Hafli, tre Jeep, un Puch) verso il monte Pianezzo, con le ruote, complice la “sücina”, appena inumidite dai due guadi. Al monte ci attendevano per il Pinzaperitivo i sempre disponibili Catella Brothers in compagnia di un’arietta che scendeva dai Denti della Vecchia. Il ritorno ai veicoli è caratterizzato da uno slalom tra deiezioni bovine ben mimetizzate nell’oscurità: come da locandina si consigliava di non dimenticare la lampadina tascabile ed io, ligio ai comandi, avevo in tasca la lampadina e non la pila. Via in direzione Bolla con la sempre piacevole deviazione sulla sterratona in zona Strada di Ort e, al traguardo, operazione di parcheggio in retromarcia al buio con il duplice scopo di giudicare la perizia dei conducenti e di bloccare i soliti asociali che, dopo l’ammazzacaffè, si danno a rapida fuga senza unirsi ai cori di autoctono sapore.
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Festa federale di ringraziamento: HafliPinz Ti c’era!

“… La nebbia agli irti colli piovigginando sale…” e HafliPinz Ti sale anch’esso, ma per scacciarla, con l’entusiasmo dei suoi tenaci soci. Dieci veicoli, e tra questi anche l’Haflinger dell’amico vallesano Eddy, si danno appuntamento nei pressi dell’uscita autostradale di Chiggiogna per un caloroso saluto di ritrovo. Tempo coperto, ma gli “impermeabili” non demordono. Ci si incolonna e, passando da Piotta, ci si arrampica verso il Ritom: prima incontriamo il villaggio di Altanca e poi la diga. Quindi costeggiamo il Lago Ritom per poi salire, oltre la barriera che ci è stata aperta e fiancheggiando il Lago Cadagno, fino allo stallone e al caseificio dell’Alpe Piora. Lì, in pochi minuti, il nostro staff monta un gazebo per ospitare l’aperitivo di HafliPinz Ti, ma prima di tutto Vittorio fa delle comunicazioni ai presenti e, tra queste, c’è anche quella triste del congedo definitivo dall’amico Alex Pizzotti.
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1. agosto 2018: triplice appuntamento con la Storia

08h00: è già caldo quando i soci si ritrovano coi loro mezzi nel parcheggio antistante il Bar Billy di Canobbio. Caffé e brioches offerti dal pres Mirto, breve comunicazione da parte di Vittorio e… the show goes on… 12 veicoli in defilée, via Tesserete per Gola di Lago, indi si aprono le barriere per il pascolo sottostante il Fortino di fanteria Cima 1.
Ma cos’è il Forte? A spiegarcelo, all’entrata dello stesso, c’è un anfitrione d’eccezione, il Col Marco Dolina, presidente dell’at Br Fr 9 che, con la gentil consorte, calorosamente ci accoglie e ci guida all’interno del Fortino, illustrandocene le caratteristiche e facendoci scoprire quello che dall’esterno difficilmente avremmo immaginato. Non vogliamo dilungarci sulle caratteristiche in quanto la locandina con il programma della giornata già ne parla, tuttavia ecco due cifre per evidenziarne l’importanza: poteva ospitare una ventina di soldati con gli ufficiali, i quali disponevano, tra l’altro, di una propria riserva d’acqua di 30’000 litri.
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