HafliPinz Ti? … Superdays!

Così si dice nel nostro Club, dalle distintive prestazioni, di appassionati dei veicoli militari d’epoca, delle gite in reconditi luoghi della nostra regione che resterebbero impraticabili senza la tenace “tessitura” di contatti che il nostro Comitato attiva. In questo senso, anche questa volta, per il dì dell’Ascensione siamo andati “extra muros” (… col dovuto rispetto: non lo fa solo il Consiglio Federale).
Appuntamento al Caffè del Coronado, in Mendrisio: 7 veicoli presenti (se ne aggiungeranno altri due degli amici lombardi) e 18 partecipanti. Saluto di benvenuto… e via! Maslianico, Cernobbio e poi su per una tortuosa stradina tra case e residenze signorili “appese” all’erto pendio come nidi di rondini e la possibilità di godersi un imperdibile panorama su… quel ramo del Lario che volge a ponente. Ovviamente il panorama di Como e di alcuni dei monti che lo sovrastano e che andremo ad esplorare. Cominciamo dal Bisbino dal cui terrazzo in vetta, accanto al pregiato Santuario, lo sguardo spazia sul vicino Sasso di Gordona, quindi giù, attraverso la Valle di Muggio, fino al Generoso ed oltre, sulla catena delle Alpi che si apre ai nostri occhi come un ventaglio, col lontano Wildstrubel, un “accenno” di Cervino ed il superbo Monte Rosa (per non citare che alcune vette).

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La Classica di primavera sulle rampe verso la Cima di Medeglia nel giorno degli “Historic Vehicle Days”

17 veicoli hanno risposto al richiamo dell’inossidabile organizzatore per una classica di inizio stagione che non imponeva estenuanti trasferte su asfalto (e qui parlo da copilota di Haflinger). Ritrovo di buon’ora sul Moscendro, luogo dove la placca africana incontra quella europea e, di conseguenza, luogo di separazione dell’Africa dal Polo: da qui la spiegazione delle enormi differenze tra le due popolazioni aborigene. La meteo prometteva una giornata estiva ma, per dirla con Paolo Conte, il sole era un lampo giallo al parabrise (1975). E l’aria frizzante è stata compagnia durevole per haflingeristi e jeepaioli. Una dovuta info a pinzgaueriani e pucheristi ben chiusi nelle loro cabine e magari con un filo di riscaldamento acceso e poi via! Lasciato Robasacco alle nostre spalle, senza esser stati depredati dalla popolazione locale che nei tempi passati appoggiava logisticamente predoni e banditi che taglieggiavano e derubavano i viandanti sulla via del Ceneri, con agiosa e facile carrareccia, eredità militare della Prima guerra, ci siamo portati al Punto 1050, accesso alla ben più gustosa tratta che conduce in prossimità della Cima di Medeglia, che presenta un fondo talora scolpito in viva roccia, talora di notevole ripidità: Leggi tutto “La Classica di primavera sulle rampe verso la Cima di Medeglia nel giorno degli “Historic Vehicle Days””

Uscita sotto le stelle: Alpe della Bolla (*) sopra Cadro

Dopo la pubblica lavata di testa da parte del nostro capo per aver paragonato l’ultima uscita d’apertura ad un cibo quotidiano brodoso (che oggi in onore dei nostri jeeppisti TI/USA chiamerei “bread & brö”) mai più oserò ledere l’onore degli organizzatori alludendo a ripetizioni, a dei déjà-vu.
Al breefing, sentito applauso di sostegno al nostro presidente Mirto reduce da una revisione all’impianto idrico presso l’EOC, coronata da successo.
Partenza in ben assortito convoy (tre Pinz, due Hafli, tre Jeep, un Puch) verso il monte Pianezzo, con le ruote, complice la “sücina”, appena inumidite dai due guadi. Al monte ci attendevano per il Pinzaperitivo i sempre disponibili Catella Brothers in compagnia di un’arietta che scendeva dai Denti della Vecchia. Il ritorno ai veicoli è caratterizzato da uno slalom tra deiezioni bovine ben mimetizzate nell’oscurità: come da locandina si consigliava di non dimenticare la lampadina tascabile ed io, ligio ai comandi, avevo in tasca la lampadina e non la pila. Via in direzione Bolla con la sempre piacevole deviazione sulla sterratona in zona Strada di Ort e, al traguardo, operazione di parcheggio in retromarcia al buio con il duplice scopo di giudicare la perizia dei conducenti e di bloccare i soliti asociali che, dopo l’ammazzacaffè, si danno a rapida fuga senza unirsi ai cori di autoctono sapore.
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Festa federale di ringraziamento: HafliPinz Ti c’era!

“… La nebbia agli irti colli piovigginando sale…” e HafliPinz Ti sale anch’esso, ma per scacciarla, con l’entusiasmo dei suoi tenaci soci. Dieci veicoli, e tra questi anche l’Haflinger dell’amico vallesano Eddy, si danno appuntamento nei pressi dell’uscita autostradale di Chiggiogna per un caloroso saluto di ritrovo. Tempo coperto, ma gli “impermeabili” non demordono. Ci si incolonna e, passando da Piotta, ci si arrampica verso il Ritom: prima incontriamo il villaggio di Altanca e poi la diga. Quindi costeggiamo il Lago Ritom per poi salire, oltre la barriera che ci è stata aperta e fiancheggiando il Lago Cadagno, fino allo stallone e al caseificio dell’Alpe Piora. Lì, in pochi minuti, il nostro staff monta un gazebo per ospitare l’aperitivo di HafliPinz Ti, ma prima di tutto Vittorio fa delle comunicazioni ai presenti e, tra queste, c’è anche quella triste del congedo definitivo dall’amico Alex Pizzotti.
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Con HafliPinz Ti ne’ “Il fondo del sacco” di Plinio Martini

Splendida uscita coi nostri veicoli storici, nonché altro appuntamento con la Storia il 18.08.18. Dodici i mezzi “ruspanti” e 25 i partecipanti. Ritrovo sul Passo del Monte Ceneri, formazione dell’autocolonna e partenza alle 08h00. Fa già caldo quando attraversiamo Solduno in direzione di Ponte Brolla, dove si uniscono alla comitiva gli amici Giulio con Luigi e Aldo.
Da lì, avanti su questo ampio fondovalle, quello glaciale della Maggia, fin su, dopo Cevio, a Bignasco (capolinea della ex Valmaggina). Qui, alcuni “massicci” palazzi del secolo scorso, costruiti a bordo strada, testimoniano le vicende di alcuni emigranti che, rientrati in Patria, ostentavano così la fortuna da loro accumulata “via pal mund”. Ma torniamo ad HafliPinz Ti ed al suo convoy che inizia ormai a salire, dapprima sino a Peccia, poi a sinistra in Val Lavizzara per San Carlo e Ghéiba. Aperta la barriera, ci si “arrampica” sui tornanti a fianco dell’unica cava di marmo bianco del Ticino, fino alla galleria Piode del Masnée. Entriamo nella lunga galleria. Carlo, che non aveva fatto la ricognizione preventiva, era preoccupato al riguardo dell’attraversamento della stessa, ma i dubbi sono presto fugati poiché, pur essendo allo stato grezzo, la sua ampiezza ed un cunicolo di sbocco intermedio permettono persino l’incrocio di veicoli. Usciamo e quindi Leggi tutto “Con HafliPinz Ti ne’ “Il fondo del sacco” di Plinio Martini”

1. agosto 2018: triplice appuntamento con la Storia

08h00: è già caldo quando i soci si ritrovano coi loro mezzi nel parcheggio antistante il Bar Billy di Canobbio. Caffé e brioches offerti dal pres Mirto, breve comunicazione da parte di Vittorio e… the show goes on… 12 veicoli in defilée, via Tesserete per Gola di Lago, indi si aprono le barriere per il pascolo sottostante il Fortino di fanteria Cima 1.
Ma cos’è il Forte? A spiegarcelo, all’entrata dello stesso, c’è un anfitrione d’eccezione, il Col Marco Dolina, presidente dell’at Br Fr 9 che, con la gentil consorte, calorosamente ci accoglie e ci guida all’interno del Fortino, illustrandocene le caratteristiche e facendoci scoprire quello che dall’esterno difficilmente avremmo immaginato. Non vogliamo dilungarci sulle caratteristiche in quanto la locandina con il programma della giornata già ne parla, tuttavia ecco due cifre per evidenziarne l’importanza: poteva ospitare una ventina di soldati con gli ufficiali, i quali disponevano, tra l’altro, di una propria riserva d’acqua di 30’000 litri.
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A Piandios, un dubbio… e parecchie certezze!

Domenica 15 luglio, uscita in Val di Blenio, fin su ai 1’867 mslm della Capanna Piandios, versante destro del fiume Brenno.

Tempo splendido. 16 veicoli presenti, 38 i partecipanti… e il dubbio? Si riferisce alla pronuncia del nome del toponimo e dunque: Piano delle ossa o Piano dell’Eterno? E allora? (prima certezza) La questione non era, per noi, fondamentale perché dapprima il panorama ed in seguito il menu servitoci dall’appassionatissimo Capannaro, dal figlio e dalla gentile Viviana, ci hanno entusiasmati.

Eccoci dunque alla cronaca della giornata. 08h45, ritrovo al parcheggio prima del villaggio di Semione. Cielo terso, d’un azzurro intenso. Arrivano i partecipanti e, dopo le ultime info, via verso l’alta Valle. Ad Acquarossa, l’amico Raimondo col suo Haflinger si unisce al convoy e poi avanti, su per la strada del Lucomagno.

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Sui monti tra la Valle del Cassarate e la Val Colla

Una giornata bellissima, leggermente ventilata in quota, ha accolto i partecipanti, lieti e festosi, all’uscita che si è svolta, dopo un giretto tra i villaggi della Val Colla, viaggiando su una pista forestale sterrata e sulle stradine consortili che intersecano le pendici del Caval Drossa e del Monte Bar.
Una pausa in località Pian Sotto, nella valle del Fiume Bello e in prossimità dell’innesto per l’Alpe Musgatina, ha permesso a qualcuno di sciogliere le gambe e di fare quattro chiacchiere in amicizia, ad altri di fotografare le vedute panoramiche sul Luganese e oltre e, alle giovanissime leve di HafliPinz Ti di destreggiarsi in avventurose arrampicate e balzi sui massi erratici (ce ne sono una settantina sparsi su una superficie di circa 30’000 m2) lasciati in quel pascolo dal ghiacciaio che ricopriva la Val Colla 15’000 anni fa.
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Echi dalla Piazza d’Armi

Isone, Piazza d’Armi, sabato 9 giugno 2018: mega manifestazione per la celebrazione degli anniversari inerenti le Forze Speciali. L’invito a far parte dell’Evento è partito dal Comando della Piazza d’Armi e HafliPinz Ti ha risposto: PRESENTE!
Il bel tempo ci ha assistiti ed ha premiato l’impegno che il Comitato ha profuso nel coinvolgimento dei propri associati con i loro mezzi. Ben 24 i veicoli presenti: dalle mitiche Jeep MB e GPW alle spettacolari M38A1. Poi il leggendario Unimog (Uniwersal Motor Gerät) D411, il “Tenten” e poi le gloriose Jeep CJ3B (Hurricane d’Antan). Certamente non poteva mancare il “fiore all’occhiello” della Steyr-Puch: in testa il carissimo Kiki al volante del suo Haflinger 700 AP, seguito dai “fratelli maggiori” Pinzgauer 710M, 710k e 712 M, tra cui anche quello dell’amico Antonio che, con la sua radio di bordo, insieme a Michele e la sua Mutt 151A, è riuscito a contattare persino stazioni radio del Brasile. Certamente, nel nostro parco veicoli non potevano mancare gli autocarri per completare la panoramica: lo Steyr A 680 g, i Saurer 4×4 e M8 del 1942, nonché il “massiccio” 6DM. Da non dimenticare la presenza del ben noto veicolo officina GMC e di uno spettacolare M139 americano (un Mack) dall’enorme ingombro (largo 2.90 m).
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L’escursione a Brunate e al Rifugio Boletto: panoramica, gastronomica e conviviale!

Grazie ad una telefonata del presidentissimo Mirto con Giove Pluvio, il medesimo ci ha gentilmente concesso una tregua meteo, regalandoci una giornata ben soleggiata.
Dopo la consueta riunione con info generali, il convoglio ha lasciato il piazzale dell’Albergo Coronado a Mendrisio, puntando in direzione della dogana di Chiasso. Lì eravamo attesi dall’amico Andrea che ci ha fatto da guida e, via radio, ci ha dato gradite informazioni sulla città di Como.
Dopo un piccolo stop in dogana, dovuto alle classiche domande della Finanza, e dopo aver attraversato Como senza difficoltà, ci siamo inerpicati lungo la strada che porta a Brunate lasciandoci alle spalle le bellissime ville d’inizio ‘900.
Arrivati alla suggestiva piazzetta di Brunate-San Maurizio e parcheggiati i nostri veicoli, ci siamo accomodati sulla terrazza del magnifico Albergo Paradiso sul Lago, paradiso di nome e di fatto, per gustare un favoloso aperitivo.

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